Veröffentlicht am 14.09.2014
“Le ombre che dipingeremo saranno più luminose delle luci dei nostri predecessori” cita il manifesto tecnico della pittura futurista. La pittura di Margaretha Gubernale, sebbene lontana da ogni altro legame con la pittura futurista, è una pittura fatta di pura luce, nella quale persino le ombre sanno emanare luce intesa come energia. Ogni soggetto è rappresentato dalla sua aurea e la sua forma è solo un pretesto per contestualizzarlo nel mondo del conosciuto. Sono dipinti in grado di varcare la soglia della rappresentazione, porte di passaggio tra il noumeno e il fenomeno, confine che la pittrice, attraverso la sua cultura e la sua istintiva rappresentazione,
sa farci varcare. Nella sua seconda mostra virtuale, Gubernale affida le sue testimonianze pittoriche ad un nuovo percorso dai rimandi onirici ed arcani che influenza con i suoi quadri ma da cui non si fa influenzare. Piuttosto, riesce a fare di esso il suo spazio mentale, ridescrivendolo nel suo endechòmenon, Aristotelica contingenza, ovvero il “non necessario ma nemmeno impossibile”, per relazionarlo con l’ousìa, ovvero l’essenziale. Una sorprendente sintesi mistica che si occupa anche di interpretare, nell’unicità dello stile pittorico, i tempi e le stagioni della natura. Una pittura del tutto attuale che saprà trasportare la sua attualità anche nel futuro.
Letizia Lanzarotti
“Le ombre che dipingeremo saranno più luminose delle luci dei nostri predecessori” cita il manifesto tecnico della pittura futurista. La pittura di Margaretha Gubernale, sebbene lontana da ogni altro legame con la pittura futurista, è una pittura fatta di pura luce, nella quale persino le ombre sanno emanare luce intesa come energia. Ogni soggetto è rappresentato dalla sua aurea e la sua forma è solo un pretesto per contestualizzarlo nel mondo del conosciuto. Sono dipinti in grado di varcare la soglia della rappresentazione, porte di passaggio tra il noumeno e il fenomeno, confine che la pittrice, attraverso la sua cultura e la sua istintiva rappresentazione,
sa farci varcare. Nella sua seconda mostra virtuale, Gubernale affida le sue testimonianze pittoriche ad un nuovo percorso dai rimandi onirici ed arcani che influenza con i suoi quadri ma da cui non si fa influenzare. Piuttosto, riesce a fare di esso il suo spazio mentale, ridescrivendolo nel suo endechòmenon, Aristotelica contingenza, ovvero il “non necessario ma nemmeno impossibile”, per relazionarlo con l’ousìa, ovvero l’essenziale. Una sorprendente sintesi mistica che si occupa anche di interpretare, nell’unicità dello stile pittorico, i tempi e le stagioni della natura. Una pittura del tutto attuale che saprà trasportare la sua attualità anche nel futuro.
Letizia Lanzarotti